lunedì 21 gennaio 2013

Da oggi il tuo cane può venire a trovarti in ospedale anche se il regolamento lo vieta! Sentenza storica a Varese

(Siamo lieti di pubblicare il contributo di CINZIA V. inviato a “La Legge per Tutti”. Riportiamo di seguito il testo integrale dell’articolo del nostro lettore) Gli animali domestici presenti nelle case degli italiani sono circa 40 milioni. L’87% degli italiani possiede un cane, o un gatto, tartarughe, pappagallini, conigli, criceti, pesci rossi e così via. Per la maggior parte delle persone il proprio animale d’affezione è considerato a tutti gli effetti un vero e proprio membro della famiglia, parte integrante di essa. Sempre più spesso infatti vengono attribuiti loro veri e propri nomi propri di persona, quasi a suggellare questo rapporto “familiare”. È ormai noto il valore e le grandi capacità terapeutiche di tenere con sé un animale. La pet therapy tra l’altro fa sì che vengano adoperati proprio gli animali per aiutare bambini o adulti con patologie tra le più disparate. I risultati di miglioramento dei pazienti sottoposti a pet therapy sono pressoché immediati e tangibili. È stato scientificamente provato che il rapporto che si instaura infatti tra l’animale e il paziente apporta notevoli benefici tanto fisici quanto psicologici. Una signora di Varese, ricoverata in una struttura ospedaliera, ha visto negarsi dal regolamento interno dell’ospedale la possibilità di ricevere, insieme ai suoi cari, anche la visita del suo amatissimo cagnolino. Così ha portato la questione in tribunale e, alla fine, il giudice di Varese, Giuseppe Buffone, con una sentenza storica (decreto del 7.12.11), ha stabilito che la signora, obbligata a lunghi ricoveri che la tengono lontana dai suoi affetti, può da oggi ricevere anche la visita del suo cane. La parte più determinante della sentenza infatti recita che: “il sentimento per gli animali costituisce un valore e un interesse a copertura costituzionale (…). In merito a questo la Convenzione europea di Strasburgo ha stabilito che: la legge ha riconosciuto che l’uomo ha l’obbligo morale di rispettare tutte le creature viventi, e in considerazione dei particolari vincoli esistenti tra l’uomo e gli animali da compagnia, ha affermato l’importanza di tali animali a causa del contributo che essi forniscono alla qualità della vita e dunque il loro valore per la società”. È grazie a questa sentenza così ben articolata che la Signora di Varese può ricevere in ospedale la visita del suo cane.

1 commento:

  1. Salve , sono un dipendente poste italiane con contratto a due mesi, presso cpd come portalettere. Il corso sulla 626, sicurezza sul lavoro , della durata di 8 ore divise in due giorni, a me è stato fatto solo una giornata di 4 ore, neppure il famoso cd mi è stato dato. È possibile ricorrere su questo? Inoltre io non ho il diploma di maturità. , ma il diplomino di 3a superiore , istituto prof. Vorrei un suo parere. Grazie in anticipo.

    RispondiElimina